Vino Andrea Pilar Ciliegiolo Umbria Igt Cl 75

I Girasoli di Sant'Andrea SKU: VI00403

    ANNATA  2019

    DENOMINAZIONE  Umbria Igt

    VITIGNO  Ciliegiolo

    ALCOOL  12%

    TIPOLOGIA  Vino Rosso 

  ABBINAMENTI  Antipasti di Carne, Antipaste Vegetariani, Formaggi a Pasta Morbida 


 

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Descrizione

Un bicchiere tira l’altro. Vino di gusto e sapore, dal tratto gentile ma di chiara impronta mediterranea.
Sta bene a merenda ma non disdegna pasti più elaborati e articolati.

TERRA: tendenzialmente sabbiosa, alluvionale, ricca di scheletro e potassio. Supera i 350 metri d’altezza.

UVE: ciliegiolo.

VINIFICAZIONE/AFFINAMENTO: diraspatura soffice con pigiatura parziale delle uve. Fermentazione spontanea in vasche di acciaio per 15-20 giorni, macerazione molto breve. Fermentazione malolattica svolta arieggiando il nuovo vino e rimescolando le fecce fini. Maturazione in acciaio per pochi mesi con rimescolamenti periodici. Imbottigliamento senza chiarifica né aggiunta di additivi enologici, eccetto piccole dosi di solforosa.


Premi

Note di degustazione

Di colore rubino di media concentrazione.
I profumi di fiori e frutti rossi, non senza qualche accenno erbaceo e balsamico.
Bocca succosa e saporita, armoniosa ma di buon nerbo e spalla.

Cantina

Questa parte dell’Umbria, tanto affascinante quanto incontaminata, gode di un microclima particolare: le colline estremamente ventilate scacciano le nebbie, mentre gli inverni sono decisamente freddi e le primavere miti. In estate luce e sole irradiano le vigne senza eccessi, così che le uve possono maturare gradualmente, senza stress, chiudendo il cerchio di un clima dai tratti continentali.

Facile immaginare, in estate e durante la vendemmia, escursioni termiche notevoli, ideali per uve e vini profumati, di grande freschezza e godimento.

Il resto lo fanno i suoli: alluvionali, di medio impasto, ricchi di scheletro e ciottoli, moderatamente calcarei e con bassa percentuale di argilla. Condizioni complessive che garantiscono maturazioni tardive delle uve, capaci di esaltare aromi e acidità anche nelle annate più calde.

Il corpo dei vigneti è diviso in varie parcelle, sostanzialmente classificate in tre gruppi, in base all’età e alla posizione. Le vigne più vecchie risalgono al 1998 e sono in piena produzione. Le altitudini vanno dai 250 ai 400 metri.

Al Pinot Nero sono dedicate le vette collinari più alte e ventilate. Altre varietà di riferimento sono legate alla tradizione più antica, come nel caso di Sangiovese, Malvasia Nera, Ciliegiolo e Montepulciano, o a quella più recente, a partire dal Syrah (Cortona è a una passo). Tra i bianchi primeggiano Grechetto, Malvasia Bianca e Friuliano, a ricordare come la zona sia stata frequentata, nel dopoguerra, da diversi fattori arrivati da nord.Le uve, allevate con la massima cura, raccolte in genere da metà settembre a metà ottobre, vengono selezionate parcella per parcella e immediatamente portate in cantina.

Le fermentazioni sono assolutamente naturali, con soli lieviti indigeni, effettuate in diversi tini di acciaio e in quelli troncoconici di rovere da 40 hl. In questi ultimi contenitori (ben 10 in tutto) avviene anche la fermentazione malolattica e l’affinamento.

In cantina tutto avviene in maniera semplice, rigorosa ma senza scorciatoie né artifici. La maturazione dei vini segue le stesse regole: sia che avvenga in acciaio, cemento o legno, deve accompagnare il frutto e il carattere del terror senza prevaricarlo.

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