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ANNATA 2019
DENOMINAZIONE Umbria Igt
VITIGNO Pinot Nero
ALCOOL 13%
TIPOLOGIA Vino Rosso
ABBINAMENTI Antipasti di Carne, Secondi Piatti Vegetariani, Formaggi a Pasta Morbida
Racchiusole, appunto.
Una vigna unica e un vino che ne è diretta emanazione, a circoscrivere un progetto sulle punte. Delle vigne, dei vini della cantina, dello stile.
Un soffio di piacere, che come arriva se ne va.
TERRA: molto sabbiosa, alluvionale, ricca di scheletro e potassio, con pendenze importanti. Vigna che svetta sopra i 400 metri d’altezza.
UVE: pinot nero.
VINIFICAZIONE/AFFINAMENTO: fermentazione in vasche di acciaio per 15-20 giorni; seguono frequenti rimescolamenti sulle proprie fecce fini. Fermentazione malolattica non svolta o svolta parzialmente, a seconda dell’annata. Maturazione in acciaio e in bottiglia.
VINO: diraspatura soffice senza pigiatura, nel massimo rispetto delle uve. Fermentazione spontanea, in vinificatori di acciaio, senza controllo della temperatura. Frequenti ma soffici délestage, macerazione breve e non superiore ai 12-13 giorni. Fermentazione malolattica svolta in piccoli contenitori di legno non nuovi, mescolando le fecce nobili con apposite aste artigianali. Maturazione in barrique di 3°, 4° e 5° passaggio, per almeno 8-10 mesi. Imbottigliamento senza chiarifica e senza aggiunta di additivi enologici, eccetto piccole dosi di solforosa.
Questa parte dell’Umbria, tanto affascinante quanto incontaminata, gode di un microclima particolare: le colline estremamente ventilate scacciano le nebbie, mentre gli inverni sono decisamente freddi e le primavere miti. In estate luce e sole irradiano le vigne senza eccessi, così che le uve possono maturare gradualmente, senza stress, chiudendo il cerchio di un clima dai tratti continentali.
Facile immaginare, in estate e durante la vendemmia, escursioni termiche notevoli, ideali per uve e vini profumati, di grande freschezza e godimento.
Il resto lo fanno i suoli: alluvionali, di medio impasto, ricchi di scheletro e ciottoli, moderatamente calcarei e con bassa percentuale di argilla. Condizioni complessive che garantiscono maturazioni tardive delle uve, capaci di esaltare aromi e acidità anche nelle annate più calde.
Il corpo dei vigneti è diviso in varie parcelle, sostanzialmente classificate in tre gruppi, in base all’età e alla posizione. Le vigne più vecchie risalgono al 1998 e sono in piena produzione. Le altitudini vanno dai 250 ai 400 metri.
Al Pinot Nero sono dedicate le vette collinari più alte e ventilate. Altre varietà di riferimento sono legate alla tradizione più antica, come nel caso di Sangiovese, Malvasia Nera, Ciliegiolo e Montepulciano, o a quella più recente, a partire dal Syrah (Cortona è a una passo). Tra i bianchi primeggiano Grechetto, Malvasia Bianca e Friuliano, a ricordare come la zona sia stata frequentata, nel dopoguerra, da diversi fattori arrivati da nord.Le uve, allevate con la massima cura, raccolte in genere da metà settembre a metà ottobre, vengono selezionate parcella per parcella e immediatamente portate in cantina.
Le fermentazioni sono assolutamente naturali, con soli lieviti indigeni, effettuate in diversi tini di acciaio e in quelli troncoconici di rovere da 40 hl. In questi ultimi contenitori (ben 10 in tutto) avviene anche la fermentazione malolattica e l’affinamento.
In cantina tutto avviene in maniera semplice, rigorosa ma senza scorciatoie né artifici. La maturazione dei vini segue le stesse regole: sia che avvenga in acciaio, cemento o legno, deve accompagnare il frutto e il carattere del terror senza prevaricarlo.
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