La storia della nostra famiglia è profondamente legata alla storia di Bolgheri, e affonda le radici nei primissimi anni 50 quando i miei genitori arrivano qui delle Marche, richiamati dalla possibilità di acquistare e lavorare le terre di questa parte di Toscana. Negli anni 50 Bolgheri è ben lontana dal binomio vino e qualità che la contraddistingue oggi. In quegli anni ortaggi, frutteti e oliveti dividevano il panorama con i vigneti, accomunati da un consumo di tipo principalmente domestico. La zona di Bolgheri era terra di agricoltori, il lavoro era faticoso eppure la cultura contadina dominava coi suoi principi naturali e un senso di comunanza che ha permesso un’integrazione tra le varie comunità che si sono trovate qui a convivere, attratte dalla grande disponibilità di terre da coltivare. “Il resto è storia recente, la consacrazione a livello mondiale della bontà di tanti sforzi ma anche di tanto amore che rende la nostra realtà una bandiera di un terroir unico e prezioso.” Oggi l’azienda è distribuita su 27 ettari di terreno di proprietà, di cui 15 a vigneto che rendono possibile una produzione media annua di circa 80.000 bottiglie. Le varietà attualmente coltivate sono quelle che contraddistinguono la zona: cabernet sauvignon, cabernet franc, merlot, petit verdot, una piccola quantità di sangiovese e vermentino. “Nei nostri terreni è forte anche la presenza dell’olivo, a testimonianza viva e vitale del passato bolgherese sulle cui colline ci si dedicava principalmente alla coltura olivicola. Nel rispetto del paesaggio e delle nostre radici abbiamo deciso di mantenerli in vita e impiantare le nuove vigne tra i vecchi filari di olivi tutt’ora produttivi.” Dall’annata 2010 abbiamo intrapreso la conduzione totalmente biologica dell’azienda, nel rispetto del territorio, dell’ambiente, di chi lo vive e di chi ci lavora. Il desiderio di crescere corre sempre di pari passo con la ricerca di qualità e il rispetto di valori, in nome di un terroir unico quale è quello bolgherese.