La proprietà è ubicata sulle pendici nord dell’Etna, entro la fascia collinare che si estende tra Solicchiata e Randazzo, storicamente di tutto il territorio Etneo la zona di elezione per i grandi vini rossi. La tenuta è composta da circa 45 ettari frammentati in 29 appezzamenti in nove contrade.
I terreni degli appezzamenti sono di natura diversa e lo stesso è vero delle loro altitudini, che variano dai 600 ai 1,000 metri s.l.m.
Eccezione fatta per circa 7 ettari recentemente impiantati, i restanti hanno tra i 50 e i 100 anni. Meno di un ettaro ha superato i 140 anni, sopravvivendo alla fillossera, ed è, dunque, franco di piede.
La fillossera arrivò ufficialmente sull’Etna nel 1881 e distrusse una grande quantità di viti: il suolo vulcanico, tuttavia, grazie alla grande presenza di silicio, ha favorito la conservazione di molte viti ma di pochissimi vigneti che, per potersi definire prefillosserici, hanno quindi necessariamente un’età superiore ai 140 anni (al 2021). Abbiamo la fortuna di avere meno di un ettaro, sito nella Contrada di Calderara Sottana, con tale veneranda età, arrivato a noi attraverso tre secoli di storia. Un vigneto in grado di esprimere un vino unico che in qualche modo esprime la quintessenza del Nerello e della sua giacitura. Il suo secondo nome – La Vigna di Don Peppino – vuole essere un tributo al coltivatore che ha reso possibile, coltivandola con infinito affetto e competenza per 70 anni, che la vigna arrivasse a noi sana e vigorosa in tutto il suo splendore.